Per preparare la glassa: sbatti gli albumi con la frusta e aggiungi un poco alla volta lo zucchero a velo fino a ottenere un composto denso e ben montato. Con una spatola di silicone stendi sulla superficie delle ciambelle strozzose la glassa che hai ottenuto. Se ti va, aggiungi a pioggia i confettini colorati.
Trucchi e consigli
Il Mistrà è un liquore tipico marchigiano. Se fai fatica a trovarlo nei negozi della tua città, puoi adeguare la ricetta della ciambella di Pasqua con un liquore all’anice, aroma che, insieme ad altre erbe, spicca tra gli ingredienti principali del Mistrà.
Non sottovalutare la fase del riposo altrimenti corri il rischio che le ciambelle strozzose si aprano senza però gonfiarsi mentre cuociono nel forno.
Origini della ricetta
La ciambella pasquale è una preparazione diffusa nelle regioni del sud dell’Italia. Gli ingredienti e la ricetta delle diverse ciambelle di Pasqua variano e non di poco, da un posto all’altro. Basti pensare alla differenza che corre tra la ciambella di Pasqua pugliese, vero e proprio dolce, e il Casatiello napoletano, una delle ciambelle di Pasqua più famose, che si può collocare tra le torte salate. La ricetta della ciambella della Pasqua marchigiana tipica invece è quella delle ciambelle strozzose. Secondo la tradizione, il simbolo della Pasqua marchigiana veniva preparato il Venerdì Santo o il Sabato Santo, per essere poi lasciato riposare e quindi messo nel forno la mattina di Pasqua. In realtà questa tradizione è legata alle necessità delle case contadine di un tempo, quando si cucinava nel forno a legna. Questa era la ricetta della ciambella da mangiare a colazione che serviva, infatti, a calibrare la temperatura del forno dove si dovevano poi cuocere tutte le altre preparazioni per il pranzo di Pasqua.
Conservazione
Le ciambelle di Pasqua si possono conservare per 2 giorni, 3 al massimo ben chiuse in un sacchetto di carta, sono perfetti quelli del pane. Oppure si possono congelare e quindi scaldare in forno.