Nato nel 1991 a Sant’Agnello, in provincia di Napoli, Fabrizio Mellino cresce nel ristorante di famiglia, Quattro Passi, fondato dal padre Antonio e dalla madre Rita. Il giovane Fabrizio scopre la sua passione per la cucina sin dalla più giovane età e, adolescente, inizia a fare le prime esperienze estive in sala, mentre frequenta il liceo linguistico. Dopo il diploma, Mellino parte in Francia per studiare al prestigioso Institut Paul Bocuse di Lione. Inizia così a collezionare esperienze all’estero, lavora presso Les Terrases D’Uriage, al Louis xv di Alain Ducasse, al Denia di Quique Dacosta e in Giappone. Durante questi anni di formazione, lo chef continua ad aiutare nel ristorante di famiglia in estate, fino a quando nel 2015 decide di tornare definitivamente a casa per lavorare in cucina al fianco del padre e far evolvere il Quattro Passi, già due stelle Michelin dal 2011. Fabrizio Mellino inizia a farsi notare, viene eletto giovane chef dell’anno dalla Guida dell’Espresso nel 2018 e prende lentamente le redini del ristorante di famiglia, pur continuando a collaborare con il padre Antonio. Nel 2024, grazie al suo lavoro appassionato e innovativo, il ristorante Quattro Passi ottiene finalmente le tre stelle Michelin, atteso riconoscimento che fa entrare il locale nella categoria dei migliori ristoranti al mondo.
Ristorante
La storia del ristorante Quattro Passi inizia nel 1983, quando Antonio Mellino decide di aprire una pizzeria stagionale a Nerano, delizioso borgo affacciato sul mare, situato sulla penisola sorrentina. A partire dagli anni 90, il locale evolve, diventa un vero e proprio ristorante, con alcune camere dove pernottare. Inizialmente Antonio Mellino punta sulla tradizione, per poi distaccarsene ed evolvere verso l’alta cucina. Il ristorante ottiene la prima stella Michelin nel 2008 e la seconda nel 2011, anno in cui i Quattro Passi viene ristrutturato, inaugurando una nuova sala con vista sul mare. Dietro questo successo, c’è il duro lavoro di tutta la famiglia Mellino: dopo anni di formazione all’estero, il figlio Fabrizio collabora con papà Antonio in cucina, mentre la moglie Rita si occupa della contabilità e il figlio Raffaele lavora in sala come sommelier et maître. Un po’ alla volta Fabrizio prende le redini della cucina, portando il ristorante a ricevere le tre stelle Michelin nel 2024. Lo chef propone agli ospiti un viaggio alla scoperta dei sapori del territorio attraverso varie portate, storiche e contemporanee, dei Quattro Passi. Il ristorante suggerisce un percorso di degustazione in otto tempi, The Best Of, che permette di lasciarsi guidare nella scoperta dei grandi classici della casa. In alternativa, gli ospiti possono optare per un’esperienza di degustazione à la carte, per fare un viaggio nel cuore dei sapori della Costiera Amalfitana.
Ricette e piatti
Attaccamento alla famiglia e al territorio, ricerca della perfezione, passione e determinazione sono gli elementi chiave della filosofia culinaira di Fabrizio Mellino. Forte di anni di studio e perfezionamento all’estero, dove lo chef ha avuto la fortuna di lavorare per alcuni dei più prestigiosi chef del panorama gastronomico mondiale, Mellino esprime oggi nel ristorante di famiglia la sua raffinata cucina. Il suo approccio culinairo fa tesoro del savoir-faire del padre Antonio e unisce tradizione e innovazione, valorizzando i sapori della Costiera Amalfitana grazie alle sue grandi doti tecniche. Lo chef parte dal prodotto, che tratta con grande rispetto, usando i gesti precisi dell’alta cucina e portando avanti una continua ricerca della perfezione. “Nel creare un piatto parto dall'ingrediente, mi chiedo come servirlo nel miglior modo e soprattutto come vorrei mangiarlo io”, così Mellino spiega il processo che porta alla nascita delle sue creazioni che, nonostante l’aspetto tradizionale, sorprendono grazie ad associazioni di sapori inedite e all’uso di tecniche innovative, che esaltano l’essenza della materia prima. Tra i suoi piatti più rappresentativi, ricordiamo il delicato Fiore di Calamaro, con caviale oscetra e tartare di scampi, arricchito da acqua di mela verde, la Mezzamanica, mezze maniche glassate al burro di ricciola, con capperi e pinoli e lo Gnocco “quasi alla Sorrentina”, rivisitazione del grande classico, con farcia di agnello, pomodoro San Marzano crudo e spuma leggera di mozzarella.