Ma, come spesso accade con gli ingredienti semplici, anche dietro a una ciotola di lattuga si nasconde un piccolo universo fatto di varietà, stagionalità e differenze di gusto e consistenza.
Conoscere i diversi tipi di lattuga è utile non solo per scegliere la più adatta in base alle proprie ricette, ma anche per orientarsi tra le proposte stagionali e dare varietà al proprio menù quotidiano. Ecco quindi una guida alle varietà di lattuga da taglio più comuni, con uno sguardo alle loro caratteristiche e ai possibili utilizzi.
Tipologie di lattuga: come orientarsi
Per capire meglio il vasto mondo delle lattughe, è possibile classificarle secondo tre criteri principali:
• Colore
Le lattughe possono essere verdi o rosse, e alcune varietà — come accade per la lollo — sono disponibili in entrambe le tonalità. Negli ultimi anni sono apparse anche delle varietà rosa, che però appartengono più propriamente alla famiglia dei radicchi.
• Forma delle foglie
Le lattughe possono avere foglie lisce o ricce, un dettaglio che influisce anche sulla texture in bocca.
• Categoria botanica
La classificazione per foglia è legata prettamente alla forma dell’insalata che potrà avere foglie ricce o lisce.
La classificazione per categoria, invece, si sviluppa con parametri lievemente più articolati:
- lattuga angustana: dalle foglie chiare e con lo stelo commestibile come la catalogna o la lattuga asparago;
- lattuga capitata: sempre di colore chiaro, le sue foglie hanno una consistenza croccante come la iceberg ad esempio. Solitamente sono in cespo tondo;
- lattuga longifolia: la classica lattuga romana fa parte di questa categoria. Si tratta di insalate con cespo allungato e foglie lievemente ondulate nei bordi;
- lattuga crispa: le foglie di questa categoria sono rosse con venature bordeaux e castane, le foglie sono ondulate e si definiscono ricce come accade nella lollo scura.