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Amatriciana dell'Hostaria Grappolo d'Oro a Roma

Turista fai da te? Scopri dove mangiare bene nel centro storico di Roma

Da
Fine Dining Lovers
Redattore

Premessa: questo articolo non contiene ristoranti stellati. Non perché non ce ne siano nel centro di Roma, quanto piuttosto perché in quei 2-3 km quadrati di centro storico che si estendono dalla riva del Tevere alla Scalinata di Trinità dei Monti di stellati ce ne sono quasi dieci (uno più uno meno, dipende da come si tracciano i confini). Difficile scegliere, quindi, e per questo vi suggeriamo di affidarvi alle guide.

È della ristorazione più “casual” che vogliamo parlare perché, soprattutto quando il tempo lo consente, Roma è la città perfetta per fare uno spuntino passeggiando e godendosi uno dei più meravigliosi musei a cielo aperto del mondo. Oppure fermandosi in bistrot e trattorie, per assaggiare una cucina tradizionale oppure una più creativa.

Mangiare nel centro storico di Roma: i nostri consigli

Supplizio

Dal supplì al gelato: non mancano le golosità prêt-à-porter nel centro storico di Roma. Uno degli indirizzi più affidabili è Supplizio, che propone un supplì fatto come da tradizione. Con le rigaglie, perché la nonna romana lo faceva così (ma ovviamente c’è anche la versione più “light” per tutti i palati). Il segreto è quindi il rispetto della tradizione, ma anche la panatura croccante e asciutta.

Supplizio

Via dei Banchi Vecchi, 143 – Roma

Antico Forno e Pasticceria Roscioli

Antico Forno Roscioli Roma

Se chiedete ai romani, lo street food per eccellenza è tuttavia la pizza bianca (magari con mortadella, mortazza per gli amici, o rossa in purezza) e in centro storico, giusto dietro Campo dei Fiori, c’è il forno dei forni in fatto di tranci di pizza tradizionale: il Forno Roscioli. Il bancone vi farà salivare come il cane di Pavlov e chi siamo noi per dirvi di trattenervi, ma non mancate comunque di ordinare una fetta di pizza. Roscioli è anche pasticceria, che si trova giusto di fronte, e della stessa famiglia sono i maritozzi. Si possono assaggiare in varie versioni, ma quello classico con la panna è il vero must romano.

Forno e Pasticceria Roscioli

Via dei Chiavari, 34 – Roma

Gunther Gelato Italiano

Gunther Gelato Italiano

Gunther Gelato Italiano aromi.group

Sul fronte gelateria, bisogna andare alle spalle del Pantheon, al cospetto del mitico Gunther Gelato Italiano. L’attenzione alla materia prima è massima, perfino l’acqua utilizzata come base dei sorbetti proviene dalle Dolomiti come il gelatiere altoatesino. Il suo gusto signature è Pino Mugo, in omaggio alla sua montagna, ma lui è anche il maestro del cioccolato (ne ha almeno 4-5 tipi sempre sul banco) e si esprime meravigliosamente perfino con i gusti più semplici, come il fiordilatte.

Gunther Gelato Italiano

Piazza di S. Eustachio, 47 - Roma

Camillo dal 1890

Fra tutti i ristoranti acchiappaturisti che ci sono nel centro storico, la storia di Camillo è quella più interessante. È la storia di una famiglia di ristoratori che in piazza Navona ci sono da 4 generazioni. L’ultima, quella dei giovani, ha deciso di stravolgere tutto, complice anche il lockdown che aveva desertificato perfino Piazza Navona. Eppure, anche il ritorno dei turisti non ha fatto cambiare intenzioni ai nuovi gestori, che hanno fatto di Camillo un luogo di ritrovo per giovani, fra cocktail e una cucina che alterna i piatti della tradizione romana (per non scontentare i turisti) e divertenti ricette fusion. Cucina agile, prezzi onesti e servizio snello, qualche volta un po’ slow, ma se hai il privilegio di essere seduto in una delle piazze più belle del mondo ti godi la vista e il tempo è l’ultimo dei problemi.

Camillo dal 1890

Piazza Navona, 79-81

Armando al Pantheon

Andando nel capitolo trattorie, di trappole per turisti che cucinano la carbonara con la panna il centro storico è pieno, ma non mancano gli indirizzi sicuri, nonché i veri depositari della cucina romana, come Claudio Gargioli di Armando al Pantheon. Storicamente fra le migliori osterie d’Italia, la sua è una cucina tradizionale senza compromessi.

Armando al Pantheon

Salita de' Crescenzi, 31 - Roma

Hosteria Grappolo d’oro

Fra i posti che non deludono, a un passo da Campo dei Fiori c’è Hosteria Grappolo d’oro, dove potrete provare il “percorso romano” dalla polpetta di bollito fritta alla mitologica triade di primi romani (amatriciana, carbonara e cacio e pepe), passando per l’immancabile agnello. Della stessa famiglia è il dirimpettaio Ditirambo, che tuttavia propone una cucina che si discosta da quella romana (ma è comunque un indirizzo valido).

Hosteria Grappolo d’oro

P.za della Cancelleria, 80 - Roma

Maxelâ alla Maddalena

Siamo davvero a due passi dal Pantheon e trovare un approdo da queste parti non è mai facile. Maxelâ, che conta un altro indirizzo sempre in centro a Roma a Piazza delle Coppelle, uno a Siena in piena piazza del Campo e uno a Verona a due passi dall’Arena, è un ottimo compromesso per una cucina di tradizione italiana, una buona bistecca di Fassona piemontese e scelta ampia fra piatti sia di carne e di pesce, senza naturalmente dimenticare l’opzione veg (c’è una bella selezione di insalatone). Perfetto per una pausa pranzo, ma anche per una serata piacevole, grazie anche al bel locale e alla carta dei vini ben rappresentata.

Maxelâ alla Maddalena

Piazza della Maddalena 7, Roma

Luciano Cucina Italiana

Luciano Cucina Italiana di Luciano Monosilio

Sono un po’ di anni che in città si è sviluppato un filone chiamato “bistronomia alla romana”, che si traduce in ristoranti casual ma non troppo, con una cucina che non ha nulla da invidiare al fine dining. Non sono stellati ma potrebbero esserlo e chi sta in cucina di esperienze stellate ne ha sempre più di qualcuna. Uno di questi è Luciano, di Luciano Monosilio, che ha sedotto tutti con la sua avvolgente carbonara e, quando ha iniziato a giocare in proprio ha lanciato uno stile tutto suo, in cui la carbonara rimane solo lo specchietto per le allodole. Per poi lasciarsi coinvolgere in un’esperienza di degustazione con non poche soddisfazioni.

Luciano Cucina Italiana

Piazza del Teatro di Pompeo, 18 – Roma

Retrobottega

Da quando ha aperto Retrobottega, non si è mai smesso di parlare di questo indirizzo. I due vulcanici chef e proprietari, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, sono entrambi provenienti dalla scuderia di Anthony Genovese, ma è quando si sono uniti e hanno aperto il loro indirizzo in pieno centro storico che hanno veramente dato una sferzata di modernità alla ristorazione capitolina. Retrobottega non è solo un indirizzo, ma nel tempo è arrivato a quota tre, perché oltre al ristorante primigenio si sono aggiunti Retrovino (il winebar) e Retropasta (la bottega della pasta che a pranzo cucina).

Retrobottega

Via della Stelletta, 4 – Roma

Untitled 53

Untitled 53 ph. Alberto Blasetti

La tavola "para compartir" di Untitled 53 a Roma Alberto Blasetti

Cecilia Moro è una giovane talentuosa che ha aperto un ristorante bomboniera insieme alla socia Mariangela Castellana. A metà fra un bistrot e un wine bar, da Untitled si mangia una cucina “para compartir”, nel senso che la maggior parte delle portate, a parte i piatti di pasta, si possono ordinare anche in versione tapas. Ma con una ragazza che cucina così bene, come non farsi coinvolgere in un percorso di degustazione? Agli abbinamenti vini ci pensa invece Mariangela, che cura la cantina.

Untitled 53

Via del Monte della Farina, 53 – Roma

Ciambella Bar-a-Vin

Un altro matriarcato lo si può trovare dalle parti di Largo di Torre Argentina, in uno di quei vicoli che conducono al Pantheon. Qui le padrone di casa sono la sommelier Mirka Guberti e la chef Francesca Ciucci, che con grazia hanno studiato una proposta che gioca sulle origini romane della seconda, ma rinnovando la cucina romanesca con guizzi e contaminazioni. La cofana c’è, rassicurano, così come l’opzione di degustazione “con le mani” per chi preferisce un percorso più “light”.

Ciambella Bar-a-Vin

Via dell'Arco della Ciambella, 20 – Roma

Giulia

Giulia Roma

Il giovane chef Alessandro Borgo è la novità di questo indirizzo di via Giulia, da cui prende il nome, capitanato dal patron Carlo Maddalena. Tradizione e creatività nei piatti di Borgo, che prima di prendere le redini delle cucine di Giulia ha fatto esperienza in molte delle osterie moderne della capitale, nonché qualche indirizzo stellato. Il risultato è una cucina creativa, ma non eccessiva, e decisamente divertente. Oltre agli abbinamenti con i vini selezionati dal sommelier Fabio Romolo Buratti, da Giulia è possibile affidarsi anche a Gianluca Storchi per un cocktail.

Giulia

Lungotevere dei Tebaldi, 4/4a – Roma

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