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Pomodoro del piennolo del Vesuvio

Foto iStockPhoto

Pomodorino del Piennolo del Vesuvio: cos'è, come si usa in cucina, idee e ricette

Da
Fine Dining Lovers
Redattore

Tra i marchi di qualità alimentare italiani c’è una DOP che spetta a pieno titolo ai pomodorini del Piennolo. Si tratta di uno dei prodotti tipici campani più antichi e si coltiva ancora oggi come si faceva in passato. Il pomodorino del Piennolo del Vesuvio si coltiva attraverso alcuni sostegni in legno che, con l’aiuto del filo di ferro, evitano che i pomodori tocchino per terra godendo così uniformemente dei raggi del sole. Va specificato che la denominazione di "pomodorino del Piennolo del Vesuvio" può riferirsi legalmente solo ed esclusivamente al prodotto certificato DOP da Agroqualità e coltivato nei 13 comuni del Parco Nazionale del Vesuvio più 4 comuni contigui.

Storia e origini

Il pomodoro del Piennolo si coltiva alle pendici del Vesuvio dal 1902. Le leggende legate a questo prodotto agroalimentare così iconico e rappresentativo sono molte. Una narra che le donne di Torre del Greco, mogli di pescatori e abili intrecciatrici di reti e lenze, intrecciarono i piccoli rami dei pomodori creando così il famoso Piennolo. Le origini, più plausibili, dei pomodorini del Piennolo arrivano dal lontano Perù. Pare infatti che il vicerè peruviano donò i pomodori a Re Ferdinando IV con la raccomandazione di coltivarli nelle zone più fertili del regno di Napoli.

Proprietà del pomodoro del Piennolo

Il pomodoro del Piennolo non è solo caratteristico nel suo gusto, ma è anche ricco di proprietà nutrizionali. Vitamina A e C sono presenti in grande quantità nel pomodoro del Piennolo. Tra i valori nutrizionali non è possibile non fare riferimento all’alta presenza di sali minerali come calcio, fosforo e potassio. Ottimo anche il livello di licopene che contribuisce a contrastare la produzione dei radicali liberi. Il pomodorino del Piennolo del Vesuvio è quindi un ottimo antiossidante naturale.

Sapore, caratteristiche e abbinamenti

I pomodorini del Piennolo del Vesuvio sono caratterizzati da una colorazione rossa molto intensa e brillante. I pomodori del Piennolo pesano circa 30 g, sono tondi e presentano un piccolo allungamento nella parte contrapposta al picciolo. La buccia dei pomodori del Piennolo è soda, compatta e coriacea. Il sapore del pomodoro del Piennolo del Vesuvio è inconfondibile. Il gusto è dolce e intenso, con un retrogusto acidulo dovuto all’alta concentrazione di zuccheri e sali minerali provenienti dal terreno di coltivazione. Si abbina perfettamente alla pasta, ai crostacei e a pietanze leggere che non sovrastano il suo sapore caratteristico.

Pomodoro del Piennolo: usi in cucina

Difficilmente consumato crudo, proprio per la sua buccia coriacea, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio viene spesso impiegato nella preparazione di primi piatti semplici che ne esaltano il gusto senza contrastarlo. Ottimo saltato in padella con un filo d’olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio e qualche foglia di basilico. Potrete usarlo anche per realizzare salse a base di pomodoro per accompagnare secondi piatti di pesce, verdure o la pizza semaforo.

Ricette con il pomodorino del Piennolo

Con il pomodoro del Piennolo si prepara la pizza con polvere di pomodorino (che si ottiene dalla disidratazione del prodotto. Potrete impiegarlo anche in maniera più naturale semplicemente tagliandolo su una classica margherita per accentuare le sfumature acide del pomodoro in contrasto alla dolcezza della mozzarella.

Spaghetti con i pomodorini del Piennolo

Ingredienti:

320 g di spaghetti

20 pomodorini del Piennolo

2 spicchi d’aglio

4 foglie di basilico

Olio extravergine d’oliva

Sale

Lessate gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata. Nel frattempo lavate i pomodorini del Piennolo e tagliateli a metà. Rosolate gli spicchi d’aglio in padella con un filo d’olio. Aggiungete i pomodorini e lasciate cuocere per 5 minuti. Aiutate l’idratazione del prodotto con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Scolate gli spaghetti al dente e saltateli nel condimento aggiungendo le foglie di basilico.

Paccheri con gamberi e pomodorini del Piennolo

Ingredienti:

320 g di paccheri

15 pomodorini del Piennolo

12 gamberi freschissimi

2 spicchi d’aglio

Mezzo bicchiere di vino bianco

Mezzo limone

Prezzemolo

Olio extravergine di oliva

Sale

Pepe

Lessate i paccheri in abbondante acqua bollente salata. Nel frattempo pulite i gamberi eliminando testa e carapace. Soffriggete l’aglio in padella con un filo d’olio e con le teste dei gamberi. Schiacciate bene le teste per ricavarne tutto il sapore. Sfumate con il vino bianco dopo qualche minuto e lasciate evaporare l’alcol. Unite i pomodorini del Piennolo lavati e tagliati a metà. Regolate di sale e di pepe. Eliminate l’intestino dai gamberi e aggiungeteli al sugo. Fate cuocere per 3 minuti e spegnete il fuoco. Insaporite con succo di limone e la sua scorza grattugiata. Unite anche un trito fine di prezzemolo. Scolate i paccheri e saltateli nel sugo prima di servirli.

Pomodori a confronto

Come abbiamo potuto vedere, il gusto dei pomodorini del Piennolo è dolce e intenso, con un retrogusto acidulo dovuto all’alta concentrazione di zuccheri e sali minerali provenienti dal terreno di coltivazione. A confronto col pomodoro Pachino – di origini siciliane – quest’ultimo presenta una forma rotonda (cui deve il nome “ciliegino”) e un sapore dolce ma molto intenso, motivo per cui è perfetto per insalate e contorni.

Un altro pomodorino molto diffuso è il datterino: forma decisamente allungata, sapore intenso, polpa poco acquosa.

Per tutte e tre le specie di pomodoro, esiste la loro variante gialla, che in genere si presenta con un sapore molto più delicato.

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Conclusioni

I pomodorini del Piennolo di conservano a lungo in un ambiente fresco e asciutto. Appendeteli e usateli all’occorrenza lavandoli bene e con delicatezza prima del loro utilizzo.

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