Non ha bisogno di presentazioni Mauro Colagreco, alla regia del Mirazur di Mentone, tre stelle Michelin, nominato miglior ristorante del mondo da The World's 50 Best Restaurants nel 2019. La natura è il file rouge della cucina e della filosofia dello chef, che si approccia alla gastronomia a partire dalla terra e dal (meraviglioso) paesaggio che lo circonda. Il suo ristorante, che si distingue per una brigata cosmopolita, si trova vicino al confine italiano, all’inizio della Costa Azzurra, immerso in un territorio rigoglioso, tra terrazzamenti eroici e coltivazioni vista mare.
Eletto lo scorso anno Ambasciatore Unesco per la Biodiversità, lo chef, tra gli ingredienti dei piatti, utilizza i prodotti dei suoi orti biodinamici: veri e propri giardini affacciati sul blu, a ridosso della montagna, dove le coltivazioni si basano sull’influenza della Luna sulla Terra. Ecco dunque un menu che segue le fasi lunari, che si declina in quattro percorsi: Radici, Foglie, Fiori, Frutta. Se per i prodotti ittici Colagreco si rivolge ai pescatori del Mediterraneo, per la carne, i volatili e i latticini ricorre agli allevatori della zona e alle realtà dell’entroterra. Tutto nella logica della filiera corta, nel rispetto della natura e dei suoi tempi. Il risultato? Un tripudio di erbe aromatiche, ortaggi, agrumi e fiori.
Lasciatevi ispirare dai piatti iconici di Mauro Colagreco: ecco le creazioni che lo chef ha preparato il 7 novembre all'Hotel Splendide Royal di Lugano, nella cucina dell'executive chef Domenico Ruberto, in occasione di S.Pellegrino Sapori Ticino 2023. La kermesse, per questa diciassettesima edizione, si è concentra sull’arte culinaria della Francia e ha visto in Colagreco un protagonista d'eccezione. Sul tavolo, i commensali hanno trovato una piccola pergamena con i versi tratti dall'Ode al Pane di Pablo Neruda: un omaggio all'arte bianca, in accompagnamento alla pagnotta conviviale preparata dallo chef.