Il negozio Perugina nel 1919
Sua la creazione del cioccolato fondente Luisa al 51% di cacao, nato nel 1919 dall’intuizione di non sprecare in quegli anni così difficili lo zucchero troppo caramellato disponibile in produzione, che mette sul mercato a prezzi così competitivi da trasformarlo in un prodotto accessibile a tutti, da bene di lusso quale era stato considerato fino a quel momento. Il processo di lavorazione del cioccolato fondente Luisa è diventato oggetto di brevetto e caratterizza tutt’ora il cioccolato Perugina.
Soprattutto però è grazie alla Spagnoli che nasce il prodotto che diventerà il simbolo dell’azienda e, qualche decennio dopo, una delle icone di italianità anche all’estero: il bacio Perugina. Sempre in un’ottica anti-spreco: nel 1922 la Spagnoli si accorge che, alla fine della giornata di lavoro, il cioccolato e la granella di nocciole che non vengono usati nella produzione aziendale sono destinati a essere buttati. Per non gettarli via pensa a un cioccolatino con un cuore di gianduia e granella di nocciole: la forma le ricorda la nocca di una mano ed è per questo che decide inizialmente di chiamarlo Cazzotto. Sarà Giovanni Buitoni, figlio del socio Francesco, a rinominarlo Bacio Perugina — smentendo lo stereotipo che vede le donne come più propense a evocare un immaginario romantico e poetico.