Anne-Sophie Pic (Maison Pic)
"Credo che il fine dining sia un posto dove puoi venire per un'esperienza molto speciale. Un posto dove sentirsi a casa, in qualche modo, ma dove puoi rimanere sorpreso. È tutto legato all'emozione che puoi sentire quando sei in un ristorante fine dining. Certamente, la questione del gusto è fondamentale, perché il gusto è responsabile dell'emozione, ma bisogna basarsi anche sulla capacità del team, del servizio, di trasmettere i sentimenti dello chef e della cucina.
La definizione del fine dining è cambiata? Certo. È difficile trovare una vera armonia tra innovazione e tradizione. Oggi non possiamo dire che la tradizione sia cattiva e che l'innovazione sia buona, dobbiamo avere in mente dove siamo oggi grazie alla tradizione. Non bisogna buttarla via".
Mauro Colagreco (Mirazur)
"Per me è una grande domanda. È un posto dove lavorare con la memoria, con l'arte. Credo che sia un posto dove trovare emozioni, lusso - ma il nuovo lusso. Una volta avere un giardino era comune, ma adesso mangiare qualcosa che proviene da un orto è un lusso. Il lusso è cambiato".
Gastón Acurio (Astrid y Gastón)
"Per me è un'arma. Qualche volta è un'ambasciata di un'altra cultura, o un paese. Un'opportunità per dimostrare quello che fai per l'ambiente, a volte tutto si basa su questioni culturali. Ma certamente, è uno spazio dedicato al piacere, uno spazio per l'ispirazione, di ricerca, per aprirsi a nuovi campi e a nuovi modi di combinare gli ingredienti, ma non è mai stato come è adesso. Un ristorante può essere usato - mentre dai del piacere alle persone - come un ambasciatore di tutta la catena alimentare: agricoltori, consumatori, salute, questioni ambientali, economiche e sociali. Allo stesso tempo, perché siamo qui ai 50 Best? Perchè stiamo celebrando la diversità, culture che festeggiamo insieme, abbracciandosi. Il cibo ci unisce".
Vladimir Mukhin (White Rabbit)
"Credo di odiare il termine fine dining, sapete perché? In Russia abbiamo un grande problema con le persone che pensano che siamo fine dining, che vanno al ristorante per fare mostra di sé e non per mangiare. Prendono un piatto e fanno mostra sé... Adesso stiamo iniziando a cambiare questo. Stiamo inziando a capire la cucina russa. Ho iniziato a viaggiare in Russia. Per me un ristorante fine dining è come un laboratorio di idee. Sappiamo qualcosa in più della cucina russa adesso e lo stiamo condividendo con i russi. Se vai a Mosca trovi quello che c'è anche a New York, Tokyo,..ma se vai nei villaggi puoi trovare un sacco di cibo interessante. Un ristorante fine dining, per me, è la possibilità di trovare, capire e condividere la cultura culinaria russa e provare a fare meglio di ieri".