La cucina della tradizione, e a seguire quella contemporanea fine dining, ci ha insegnato che la stagionalità degli alimenti è estremamente e importante e da questa dipendono gusti e sapori di un piatto. A questo concetto è collegata la conservazione degli alimenti che da sempre è una pratica importantissima della cucina italiana e non solo. La conservazione degli alimenti nasce in epoche antiche quando il cacciato, il pescato e il raccolto doveva essere preservato per fare fronte alle provviste per lunghi periodi stagionali. Da questa necessità sono nate ovviamente pratiche di conservazione che non solo preservano gli ingredienti dal deperimento, ma che addirittura ne esaltano il sapore. La conservazione sott’olio è una di queste tecniche che nel corso del tempo si è modificata e affinata per regalare agli ingredienti sapori sempre più intensi e caratteristici. Ma come funziona la conservazione sott’olio? Ecco una mini guida pratica per conoscere meglio i sottoli e per prepararli a casa.
Come funziona la conservazione sott’olio
L’olio non è solo un ingrediente adatto a condire, ma è anche un prodigioso agente naturale adatto alla conservazione grazie alle sue proprietà antisettiche. L’olio, complice la sua struttura densa, riduce il contatto tra aria e ingrediente e in questo modo crea uno schermo protettivo che tiene lontani i batteri che per sopravvivere hanno bisogno di ossigeno. Gli ingredienti, immersi nella totalità nell’olio sono così isolati dall’aria e, in mancanza di ossigeno, i batteri non trovano terreno fertile per la loro proliferazione.
Vantaggi del sott’olio
Una volta compreso come conservare sott’olio, è importante capire i vantaggi di questo metodo che sono in realtà molto semplici. L’olio è un elemento che non agisce in alcun modo sui liquidi contenuti negli alimenti e per questo la conservazione sott’olio non modifica la struttura organolettica degli ingredienti. A differenza di sale e zucchero, l’olio lascia gli ingredienti idratati preservandone texture, sapore e aroma.