Dopo 12 anni senza accogliere ospiti, questa settimana riapre come museo “il ristorante che ha cambiato tutto”. ElBulli, l'epicentro più influente della cucina moderna degli ultimi decenni, è tornato, ma questa volta senza servire pasti. Nel suo mitico spazio di quasi 4000 metri quadrati a Roses, nell'entroterra della Catalogna, in Spagna, ha preso forma un centro culturale con 69 installazioni, create affinché i visitatori possano rendere omaggio all'eredità di elBulli e capiscano perché il ristorante è stato una pietra miliare nella gastronomia mondiale.
Ora ribattezzato elBulli 1846 - in omaggio al numero di ricette pionieristiche degli chef Ferran e Albert Adrià e del team creato lì dal 1998 in poi - il nuovo spazio conta su installazioni (che mescolano arti e mostre audiovisive) per raccontare la storia del ristorante attraverso cimeli e oggetti storici, tra cui oltre 100 idee che Adrià ha dipinto dal 2012 in poi utilizzando solo colori e cotton fioc, e utensili innovativi che sono stati creati o adattati da elBulli a una cucina professionale - come sifoni, disidratatori e liofilizzatori.
I visitatori avranno anche l'opportunità di (ri)visitare la famosa sala principale del ristorante, con le sedie, i tovaglioli e i bicchieri originali in legno usati all'epoca. Un grande schermo mostrerà i video d'archivio dei cuochi che lavorano a elBulli. È il primo ristorante al mondo ad avere uno spazio così dedicato alla propria storia, che testimonia il ruolo di elBulli negli annali della gastronomia. Di seguito, elenchiamo 12 modi (uno per ogni anno della sua pausa) in cui il ristorante ha cambiato per sempre il gioco del fine dining.