Le puntarelle, croccanti germogli di una varietà di cicoria chiamata cicoria catalogna, sono molto amate e apprezzate in cucina, specialmente nel centro e nel sud Italia. Questa verdura si presenta come un cespo di foglie verdi e allungate con costa bianca.
All’interno di questo rigoglioso cespo si trovano i talli, ovvero le piccole cime che ricordano gli asparagi bianchi: si tratta dei germogli della cicoria, caratterizzati da una notevole croccantezza ed un sapore amarognolo.
Le puntarelle sono semplici da pulire ma, consumate crude o cotte, come si condiscono? E si possono mangiare anche le foglie esterne?
Ecco le nostre dritte, con le indicazioni sui valori nutrizionali, i benefici e alcune ricette tradizionali e gourmet.
Le proprietà delle puntarelle
Non sono solo gustose, ma anche ricche di proprietà benefiche! Le puntarelle infatti – che per 100 g di prodotto presentano 93 g di acqua, 1,7 g di proteine, 0,3 g di lipidi, 0 mg di colesterolo, 0,7 g di carboidrati, 0,7 g di zuccheri e 4 g di fibre – sono una varietà di ortaggio particolarmente ricca di sali minerali, tra cui calcio, magnesio, potassio, fosforo e sodio. Sono altresì una preziosa fonte di vitamine, tra cui la vitamina A, le vitamine del gruppo B e la vitamina C.
Grazie a questo ricchissimo apporto di nutrienti, le puntarelle sono annoverate per essere un cibo particolarmente salutare e benefico. I maggiori benefici si avvertono a livello gastrointestinale, in quanto favoriscono la digestione e contrastano gli effetti negativi degli eccessi alimentari. Sono inoltre depurative, diuretiche e stimolano l’eliminazione di grassi e tossine in eccesso dall’organismo. Per il loro alto contenuto di sali minerali, sono in grado di reintegrare un fisico spossato e di fungere anche da antiossidanti e antinfiammatori naturali.
Nonostante ciò, il consumo di puntarelle non è comunque privo di controindicazioni. Essendo così ricche di sali minerali, il loro consumo – in elevate quantità – non è consigliato a chi soffre di calcoli renali.