La pasta alla carbonara è, assieme alla pizza, uno dei piatti iconici della tradizione gastronomica italiana al punto da essersi meritata una giornata mondiale tutta sua.
Il Carbonara day, festa istituita dall'Unione Italiana Food e International Pasta Organisation, si celebra soprattutto sui social rigorosamente il 6 aprile.
In questa giornata è tutto un fiorire di influencer e non che si godono una forchettata di spaghetti alla carbonara del ristorante preferito o si cimentano nella ricetta mettendosi ai fornelli di casa e condividendo tutti i passaggi.
I puristi condividono il loro segreto per la perfetta carbonara, i creativi rischiano la vita aggiungendo ingredienti, modificando procedimenti o ripensando questo classico nelle varianti vegane o vegetariane.
Uno scontro culturale senza paragoni.
Alcuni temerari superano le colonne d'Ercole della tradizione gastronomica italiana, mettono in gioco la loro reputazione e si lanciano in personalizzazioni del tutto improbabili.
Ogni riferimento al buon Gordon Ramsey e alla sua carbonara con funghi e piselli, non è affatto casuale.
Non dimentichiamo poi Valerio Braschi, vincitore della sesta edizione di Masterchef Italia, al comando del Ristorante 1987 ha osato ripensare la carbonara in forma liquida, sollevando un polverone social senza paragoni.
Intoccabile, insomma, come poche altre ricette della nostra tradizione ma nonostante la storia della carbonara sia piuttosto recente, ogni scusa è buona per riaccendere il dibattito sui piccoli grandi dettagli. Si possono usare le uova intere o solo i tuorli? Al posto del Pecorino Romano si può usare il Parmigiano Reggiano? Aglio e cipolla, sì o no?
A parte stabilire all'unanimità che la panna, no, non è mai concessa, il resto è ancora a discrezione di chi si mette ai fornelli.