Appena arriva l’autunno si ha voglia di vini da focolare, come uno dei più grandi rossi da meditazione del mondo: l’Amarone della Valpolicella. Vasto al naso e sul palato, opulento, rotondo, è un vino Docg prodotto solo in Veneto, un insieme di vitigni con base di uve Corvina (dal 45 al 95%), Corvinone e Rondinella.
Parliamo di un passito insolito, secco invece che dolce, come per esempio quello di Pantelleria. La Valpolicella è una fascia di terra pedemontana nel veronese, che si sviluppa di valle in valle estendendosi dal lago di Garda fino quasi al confine con la provincia di Vicenza.
La storia dell’Amarone
L’Amarone – nome coniato nel 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella per distinguerlo dal Recioto – è nato quasi per caso, per errore! Un errore involontario avvenuto proprio durante la produzione del Recioto.
Il capocantina Adelino Lucchese, ritrovò quasi per caso una botte di Recioto dimenticata in cantina ormai da tempo. Ciononostante, decise di assaggiarne comunque il contenuto: il risultato fu sorprendente. Il suo palato fine e il suo fiuto eccezionale gli fecero subito capire di avere per le mani “oro liquido color rubino”.
Pare che da questa esperienza sensoriale, Lucchese esclamò: «Questo non è un Amaro, è un Amarone», espressione che divenne subito simbolo e nome di questo vino, utilizzata immediatamente in etichetta.
Nonostante i primi documenti che ne attestino l’esistenza risalgano al 1938, L’Amarone fu commercializzato però a partire dal 1953 e – dato l’enorme successo ottenuto – nel 1968 è approvato il primo disciplinare che riconosce all’Amarone il DOC (Denominazione di Origine Controllata).
Amarone: l'analisi sensoriale
Il profumo di prugne secche e di ciliegie sotto spirito si intreccia ai sentori di sottobosco e funghi secchi. Nelle annate più nobili domina la morbidezza, che avvolge il palato in un abbraccio vellutato, pieno, caldo e vigoroso con tannini rotondi piacevolissimi. Si sentono frutti rossi maturi impreziositi da cannella e vaniglia. Più invecchia, più lascia spazio a percezioni di cuoio, tabacco conciato e caffè tostato. Gli aromi fruttati, ricordano l'amarena, il ribes, la ciliegia e frutti di bosco. Può raggiungere un invecchiamento di oltre 20 anni, se ben conservato, e deve essere servito a una temperatura media di 16°-18° C. Prima di servirlo, meglio farlo decantare almeno un’ora.
Gli abbinamenti per armonia
Come abbinare al meglio l'ottimo vino Amarone?