Parlare di alta cucina vegana non è più un paradosso o una provocazione. Sono lontani i tempi in cui le immagini evocative dell'alta cucina erano foie gras, ostriche, caviale, enormi carrelli di formaggi francesi e mousse di cioccolato trasudanti burro. Mentre vengono aperti sempre più ristoranti senza, anche gli chef stellati si addentrano nel mondo della cucina vegana, senza carne, pesce e proteine animali.
Il capostipite della cucina stellata vegana è ovviamente Pietro Leemann, il cui Joia è tuttora l'unico ristorante vegetariano in Italia con una stella Michelin. Ma l'uso di latticini e uova è davvero ridotto al minimo. E chi ne sente la mancanza in piatti come Tepore di quel luogo accogliente (crema di zucca e mais, sfera di carciofi, contrasto di vino rosso e pesto di sedano verde), Paesaggio interiore (dobloni di saraceno, brodo all’orientale, verdure arrostite, shitaké) o Maggese (verdure dell’autunno, chutney di mele, spuma soffice di yuzu e pepe rosa, cialde croccanti di lenticchie rosse e olive)?