Nell'ottobre del 2022 Alain Ducasse ha pubblicato Une Vie de Goûts et de Passions (Good Taste: A Life of Food and Passion), in cui lo chef più venerato al mondo ha condiviso le sue ispirazioni, ossessioni e speranze per la gastronomia e il suo futuro. Ora, a distanza di un anno, il libro è stato tradotto in inglese, a riprova della sua inconfutabile influenza nel mondo dell'arte culinaria, al di là dei confini francesi.
Questa nuova pubblicazione offre a Fine Dining Lovers la possibilità di parlare con Ducasse dei suoi scritti, ma anche dei suoi progetti, delle sue aspirazioni e del messaggio che desidera trasmettere alle giovani generazioni, con le quali lo chef condivide volentieri le sue conoscenze.
Aprirsi per andare avanti
In Good Taste: A Life of Food and Passion, spicca una cosa in particolare: il rifiuto della nostalgia. Infatti, Ducasse non è uno chef che si guarda indietro a contemplare con malinconia il lavoro svolto. Per lui, "è sbagliato dire che le cose erano migliori prima. È meglio oggi e sarà ancora meglio domani", afferma. La prova è nel tributo che rende ai suoi mentori, come Michel Guérard e Alain Chapel, prima di aggiungere che "le nostre radici sono essenziali, ma dobbiamo aprirci per andare avanti".
Ducasse ricorda la sua infanzia nella fattoria di famiglia nella regione delle Landes in Francia, i primi sapori, l'attaccamento alla terra e gli odori che profumavano la sua camera da letto d'infanzia, allestita proprio sopra la cucina, affermando che alla fine è "la sovrapposizione di strati, esperienze, viaggi e culture che conta". Va detto che lo chef ha allargato i suoi orizzonti lavorando a Monaco, poi a Parigi, a New York, in Giappone e in altri Paesi asiatici.