Foto www.burratadiandria.it
La storia narra che la burrata di Andria sia nata grazie a un’intuizione del mastro casaro andriese Lorenzo Bianchino che – durante una forte nevicata nell’inverno del 1956 – cercò di ingegnarsi per la complicata conservazione e il trasporto dei latticini. Pensò così di creare una sorta di “sacchetto protettivo” fatto della stessa pasta della mozzarella, per proteggere quella che aveva sfilacciato, abbinata alla panna vaccina. Nacque così la celebre Burrata di Andria.
È una delle delizie pugliesi più amate ed è un prodotto tipico della Puglia, in particolare della zona di BAT (Barletta, Andria e Trani). La Burrata di Andria ha una lavorazione particolare e si presenta come un sacchetto di pasta con il cuore morbido di stracciatella.
Per quanto riguarda le caratteristiche nutrizionali, la burrata è un prodotto che appartiene agli alimenti di origine animale e, come tale, svolge soprattutto il ruolo di fonte proteica, di calcio, di fosforo e di riboflavina (vit B2).
Canestrato Pugliese DOP
Crosta giallina rugosa e pasta bianco/gialla che intensifica il suo colore a seconda della stagionatura. Il Canestrato Pugliese DOP si produce fra la provincia di Foggia e alcuni comuni limitrofi di Bari. Il sale adoperato per insaporirlo viene dalle saliere del comune marittimo di Margherita di Savoia. È stato riconosciuto DOP nel 1985.
Il Canestrato Pugliese ha alle spalle una lunga storia: la sua nascita è probabilmente legata alla transumanza delle greggi di pecore che, già dal XV sec, dalle montagne abruzzesi si incamminavano fino al Tavoliere delle Puglie, dove pascolavano nel periodo da dicembre a maggio. Questi erano i mesi della produzione di questo formaggio che, dopo l’estrazione della cagliata – veniva posto in canestri di giunco per il primo periodo della stagionatura. Dai canestri di giunco, dunque, derivano non solo i segni lasciati sulla parte esterna, ma anche il nome stesso del prodotto finale.
Il Canestrato Pugliese DOP è generalmente un formaggio con un apporto calorico rilevante, perché prodotto con il latte di pecora intero: in 100 g di Canestrato poco stagionato si contano 351 calorie, mentre in uno stagionato 375. I lipidi sono alti in entrambe le versioni: è meglio dunque consumarlo con moderazione, poiché apporta colesterolo. Sicuramente è ottimo per l'apporto di minerali e calcio.
Fallone di Gravina